Sono considerati lavoratori precoci quelli che possono vantare 12 mesi di contributi legati a lavoro effettivo, anche non continuativo, entro il diciannovesimo anno di età.
Il testo in discussione prevede per tali lavoratori l’abolizione delle penalità introdotte dalla riforma Monti-Fornero per pensionamenti con età inferiori a 62 anni: il taglio è dell’1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 ed è elevato al 2% per ogni ulteriore anno rispetto ai 60.
Queste penalizzazioni ad oggi sono state sospese fino al 31 dicembre 2017, ma dopo questa data saranno nuovamente applicabili.
Inoltre, i lavoratori precoci dovrebbero poter aver accesso alla pensione con 41 anni di contributi se disoccupati senza ammortizzatori sociali, oppure se hanno condizioni di salute che determinano una disabilità o se occupati in attività particolarmente gravose.
Nelle scorse settimane, il governo ha fatto sapere che consentire il pensionamento a 61 anni a tutti i precoci avrebbe determinato costi troppo elevati. Occorrerà quindi trovare un’intesa su quali categorie favorire tenuto conto delle risorse a disposizione.
Obiettivo della modifica
Nel verbale siglato la scorsa settimana tra Governo e sindacati sono previsti interventi diretti a eliminare le penalizzazioni esistenti per i lavoratori precoci derivanti dalla cancellazione della pensione di anzianità e dall’adeguamento dei minimi contributivi introdotti nel 2012.
Quota minima di contributi
Viene riconosciuto il diritto alla pensione anticipata con 41 anni di contributi
Quali sono i requisiti ?
- Bisogna aver maturato almeno dodici mesi di contributi entro il diciannovesimo anno di età.
- L’eliminazione delle penalità è riconosciuta per i pensionamenti di under 62.
Chi sono i destinatari
I soggetti che possono accedere alla pensione sono i seguenti:
- disoccupati che si trovino nella situazione di essere senza ammortizzatori sociali
- persone in condizioni di salute che determinano una disabilità
- lavoratori che risultino occupati in attività ritenute particolarmente gravose