Pensione anticipata e eccedenza di personale
Il lavoratore che può andare in pensione anticipatamente è colui che raggiunge il requisito per il pensionamento di vecchiaia o anticipata nei quattro anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.
Esempio di pensionamento anticipato per eccedenza di personale
Una donna cessa il rapporto di lavoro in aprile 2014 con 39 anni di contributi, il pensionamento anticipato potrà conseguirlo a marzo 2017 quando raggiungerà il requisito stabilito per quell’anno che comporta 41 anni e 10 mesi ed equivale a 2175 contributi settimanali, sfruttando un anticipo di 2 anni e 10 mesi.
Se si persegue l’obiettivo della pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi, essendo necessari nel 2018, 66 anni e 7 mesi per gli uomini, nel 2014 alla cessazione del rapporto di lavoro è necessario avere 62 anni e 7 mesi.
In un programma di eccedenze scaglionate, è possibile che chi non possiede i requisiti per il pensionamento anticipato al momento dell’accordo, li possa maturare strada facendo e rientrare nella procedura dilazionando la cessazione del rapporto di lavoro ammesso l’accordo sindacale consenta questa eventualità per il lavoratore interessato.
Chi verifica se il lavoratore ha diritto al pensionamento anticipato ?
Il diritto al pensionamento anticipato del lavoratore è verificato dall’Inps. Il buon esito della verifica è condizione essenziale per la validità della procedura.
I lavoratori interessati sono i soggetti le cui prestazioni pensionistiche sono a carico di qualsiasi gestione Inps, comprese quelle confluite: Inpdap, Enpals ed Inpgi.
Ai fini della maturazione del requisito si possono inserire i contributi esteri maturati in ambito Ue o in Paesi convenzionati.
La pensione anticipata NON può essere conseguita nel caso in cui si è titolari di pensione di invalidità.
La pensione anticipata è alternativa al diritto di indennità di disoccupazione Aspi.
Chi presenta la domanda di prepensionamento ?
La domanda è presentata dal datore di lavoro.
