Pensione donne: in pensione prima con l’opzione contributivo

Pensione donne: prima in pensione con l'opzione al contributivo

Pensione donne: prima in pensione con l’opzione al contributivo

Con l’adeguamento delle pensione all’aspettativa di vita il momento di andare in pensione si allontana sempre di più, ma per effetto dell’articolo 1, comma 281, della legge di Stabilità 2016 (la 208/2016) le lavoratrici che optano per il sistema contributivo hanno la possibilità di andare in pensione prima.

Tutto nasce dall’alternativa introdotta in via sperimentale dalla legge 243/2004. Per sfruttare questa possibilità, è necessario aver maturato i requisiti (35 anni di contributi e 57 o 58 anni più 3 mesi di età, rispettivamente per lavoratrici dipendenti e autonome) entro il 2015.

La penalizzazione alla pensione

L’opzione comporta un taglio consistente dell’assegno, perché lo stesso viene calcolato applicando il sistema contributivo invece di quello misto, a cui avrebbero diritto le lavoratrici che hanno iniziato a versare i contributi prima del 1996.

Secondo le stime contenute nella relazione tecnica alla legge di Stabilità 2016, l’importo medio mensile delle donne “optanti” sarà di 1.100 euro se dipendenti del settore privato e di 760 euro se lavoratrici autonome, con una riduzione rispetto al calcolo con il sistema misto, rispettivamente, del 27,5% e del 36 per cento.

Nonostante ciò, ci si attende che saranno 32.800 le donne che, tra il 2016 e il 2018, preferiranno rinunciare a parte dell’importo pensionistico pur di smettere prima di lavorare. In particolare si tratta di 25000 lavoratrici del settore privato e di 7.800 del comparto pubblico.

L’opzione non scade

L’Inps, l’anno scorso ha precisato che le persone interessate non hanno l’obbligo di ritirarsi dal lavoro e di pensionarsi non appena raggiungono la prima data utile per la decorrenza. Infatti una volta maturato il diritto l’opzione può essere sfruttata anche successivamente.

Proprio per questo motivo a fronte delle 32.800 lavoratrici potenzialmente “beneficiate” dalla legge di Stabilità, le nuove pensioni liquidate entro il 2018 dovrebbero essere 36.050 perché si aggiungeranno 3.250 donne che, pur avendo maturato la prima decorrenza utile entro il 2015, smetteranno di lavorare nei prossimi anni.

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