Come investire nei fondi pensione?

Come investire nei fondi pensione?

Come investire nei fondi pensione?

E’ purtroppo un dato di fatto che, per i lavoratori attuali, la pensione erogata dall’INPS non sarà sufficiente a garantire lo stesso tenore di vita che si aveva durante l’età lavorativa.

Per questo motivo, al giorno d’oggi, risulta quasi obbligatorio pensare ad un piano pensionistico integrativo, che possa garantire una entrata mensile ulteriore nel momento in cui si smetterà di lavorare.

Al di là del fondo pensione che si sceglierà, occorre fermarsi a ragionare su alcuni concetti basilari, in modo da non trovarsi di fronte a brutte sorprese in futuro.

 

Fondi azionari o obbligazionari?

E’ importante, soprattutto per i meno esperti in tema di investimento, avere ben chiaro il seguente concetto: chi vuole ottenere dal fondo pensione un rendimento maggiore (e quindi una rata più corposa), deve accollarsi un rischio superiore.

Cosa significa questo? Significa che, volendo puntare a rendimenti teoricamente superiori, dovete mettere in conto che c’è anche la possibilità di perdere in parte il denaro versato.

Chi, al contrario, non vuole nemmeno pensare all’idea di correre questo rischio, dovrà scegliere un comparto del fondo pensione che garantisca rendimenti più bassi, ma per lo meno sicuri.

La discriminante è la seguente:

  • se il fondo pensione investe prevalentemente in azioni, allora potrà garantirvi una rendita futura maggiore, ma non c’è la sicurezza che ciò avvenga. Può anche accadere, nei casi più gravi, di perdere parte del proprio denaro.
  • se il fondo pensione investe prevalentemente in obbligazioni (Titoli di Stato ad esempio), allora la rendità ipotetica sarà sicuramente molto più bassa, ma non dovrebbe esserci rischio di perdite.

Chiaramente esistono comparti di investimento che realizzano un mix delle due strategie precedenti (es 50% azionario e 50% obbligazionario).

 

Come scegliere?

Stando alla teoria, l’investimento azionario è sicuramente rischioso, ma dovrebbe essere premiante sul lungo termine. Statisticamente, su orizzonti temporali di 20 anni o più, le azioni hanno sempre reso meglio delle obbligazioni (di gran lunga meglio).

Se, quindi, pensate di investire per oltre 20 anni, potreste anche rischiare l’investimento azionario. In ogni caso, se la paura dei crolli di borsa è comunque forte, il consiglio è quello di accontentarsi di rendimenti inferiori.

Anche se vi mancano molti anni alla pensione, dovete però considerare il seguente aspetto: la legge prevede che, in casi particolari, si possano prelevare somme dal fondo pensione (sono le stesse leggi che regolano l’anticipo del TFR).

Se, infatti, vi capita di dover acquistare casa, oppure malauguratamente serve denaro per affrontare delle importanti visite mediche, c’è la possibilità di prelevare denaro dal fondo pensione.

Cosa accadrebbe se, sfortunatamente, si andasse a prelevare una ingente somma di denaro proprio nel momento in cui le quotazioni azionarie sono crollate? In pratica si andrebbe quasi a svuotare il fondo, proprio nel momento in cui c’è meno denaro.

In tal caso il denaro rimanente sarebbe inferiore e quindi, anche con rendimenti futuri stratosferici, sarà molto difficile tornare ad avere la rendita che si era ipotizzata in partenza.

Chi sceglie il comparto azionario deve essere certo dei seguenti due aspetti:

  • Orizzonte di investimento di almeno 20 anni
  • Nessuna necessità di prelevare denaro dal fondo, nemmeno in casi gravi

In alternativa, ma sempre da valutare attentamente, molti fondi pensione offrono strategie dinamiche ai propri clienti. In pratica, in maniera del tutto automatica e prestabilita. l’esposizione azionaria del fondo diminuisce man mano che l’età del cliente aumenta. In tal modo, si avrebbe una esposizione prevalentemente azionaria da giovani e quasi totalmente obbligazionaria man mano che ci si avvicina all’età della pensione.

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